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giovedì 1 maggio 2008

Proprietà Periodiche e loro andamento



Energia di ionizzazione

Si definisce energia di prima ionizzazione (o potenziale di prima ionizzazione) di un atomo isolato allo stato gassoso, e si indica col simbolo I1, l’energia che deve essere fornita all’atomo per poter allontanare a distanza infinita un elettrone (quello che occupa il livello di valenza e quindi meno fortemente trattenuto) e ottenere uno ione monopositivo (con una sola carica positiva) isolato allo stato gassoso.

Tale processo che viene chiamato IONIZZAZIONE può essere schematizzato in questo modo:


Dove i simboli hanno questo significato:

X (g) = indica un generico atomo isolato allo stato gassoso;

X+ (g) = indica lo ione monopositico (catione) isolato allo stato gassoso che si ottiene da X;

e = indica l’elettrone

-> = la freccia indica il verso della trasformazione ossia la trasformazione avviene da sinistra verso destra;

I1 = indica l’energia di prima ionizzazione.

All’interno di un gruppo l’energia di ionizzazione cresce dal basso verso l’alto; l’elettrone allontanato, infatti, appartenendo a livelli di energia sempre più lontani dal nucleo e quindi più esterni, sarà meno attratto dal nucleo dell’atomo e pertanto potrà più facilmente essere rimosso, inoltre tra il nucleo ed il livello di valenza aumenta il numero di elettroni interni, i quali esercitano un effetto di schermatura, cosi che nonostante il numero di protoni presenti nel nucleo dell’atomo aumenti e quindi la forza d’attrazione nucleare sia maggiore, essa risulta diminuita di molto.

Analogamente, all’interno di un periodo l’energia di prima ionizzazione aumenta andando da sinistra verso destra. Nel periodo, infatti, l’elettrone allontanato, si trova collocato nello stesso livello di energia, la schermatura degli elettroni più interni rimane quindi la stessa, ma cresce il numero di protoni presenti nel nucleo e quindi la carica nucleare che, esercitando una maggiore forza di attrazione sull’elettrone esterno, provoca un aumento dell’energia necessaria per allontanarlo dall’atomo.

L’energia di ionizzazione è un utile parametro che ci consenti di saper se un atomo, non combinato, tende a sbarazzarsi o meno dei suoi elettroni; più è alto il valore dell’energia di ionizzazione, più l’atomo tende a non perdere i suoi elettroni, al contrario più è basso il valore dell’energia di ionizzazione, più l’atomo tende a liberarsi dei suoi elettroni, un tale comportamento si può spiegare alla luce della configurazione elettronica dell’atomo, più essa è una stabile (configurazione dove i sottolivelli di valenza sono completi o semicompleti), più l’atomo tenderà a mantenerla, invece se l’atomo perdendo elettroni raggiunge una configurazione più stabile preferirà disfarsene per raggiungere tale configurazione.

Nel diagramma di seguito riportato è mostrato l’andamento dell’energia di prima ionizzazione dei primi 20 elementi del sistema periodo.


Si possono fare alcune considerazioni: gli elementi He (Z=2), Ne (Z=10) e Ar (Z=18) [gas nobili, ottavo gruppo] presentano energie di ionizzazione particolarmente elevate e i loro valori corrispondono ai punti di massimo del diagramma. Gli elementi Li (Z=3), Na (Z=11) e K (Z=19) [metalli alcalini, primo gruppo] presentano invece basse energie di ionizzazione e i loro valori corrispondono ai punti di energia minima. Ciò ci dice che elementi come He, Ne e Ar  sono particolarmente stabili hanno infatti i sottolivelli di valenza completi con otto elettroni (eccezione per l’elio che ne ha due), mentre Li, Na e K, sono elementi che hanno stabilità molto bassa, hanno un elettrone in più rispetto alla configurazione stabile dei gas nobili, perdendo tale elettrone raggiungono tale configurazione.

In generale possiamo affermare che i metalli sono caratterizzati da una bassa energia di ionizzazione, mentre i non metalli sono caratterizzati da una elevata energia di ionizzazione.



E’ possibile definire anche una energia di seconda ionizzazione I2, di terza ionizzazione I3 eccetera, come l’energia necessaria per allontanare da uno ione monopositivo un secondo elettrone, da uno ione bipositivo un terzo elettrone rispettivamente eccetera (è possibile allontanare uno alla volta tutti gli elettroni da un atomo). Risulta che I1 è minore di I 2 che a sua volta è minore di I 3 eccetera (I1 < I2 < I3 ) questo perché gli elettroni risultano maggiormente attratti in un sistema carico.
  



Affinità elettronica

Si definisce affinità elettronica di un atomo isolato allo stato gassoso, e si indica col simbolo A, l’energia che viene ceduta quando all’atomo viene aggiunto un elettrone (nel livello di valenza) e si ottiene uno ione mononegativo (con una sola carica negativa) isolato allo stato gassoso.
Tale processo che viene chiamato IONIZZAZIONE può essere schematizzato in questo modo:

Dove i simboli hanno questo significato:

X (g) = indica un generico atomo isolato allo stato gassoso;
X- (g) = indica lo ione mononegativo (anione) isolato allo stato gassoso che si ottiene da X;
e = indica l’elettrone
-> = la freccia indica il verso della trasformazione ossia la trasformazione avviene da sinistra verso destra;
A = indica l’affinità elettronica.

L’affinità elettronica cresce dal basso verso l’alto all’interno di un gruppo e da sinistra verso destra all’interno di un periodo.



In generale possiamo affermare che i metalli sono caratterizzati da una bassa affinità elettronica (preferiscono perdere elettroni piuttosto che acquistarne), mentre i non metalli sono caratterizzati da una elevata energia di ionizzazione.

L’affinità elettronica è un utile parametro che ci consenti di saper se un atomo, non combinato, tende ad acquistare o meno elettroni; più è alto il valore dell’affinità elettronica, più l’atomo tende ad acquistare elettroni, al contrario più è basso il valore dell’affinità elettronica, più l’atomo preferisce non acquistare elettroni, un tale comportamento si può spiegare alla luce della configurazione elettronica che l’atomo viene ad assumere acquistando un elettrone, più essa è  stabile più l’atomo tenderà a raggiungerla.