Coin Slider Gallery

domenica 27 luglio 2014

Laboratorio 3: Pila Daniell


In un becker si prepara una soluzione di solfato di zinco, la soluzione è incolore e in un altro becher una soluzione di solfato rameico, la soluzione è colorata in azzurro.

 

Nella soluzione di solfato rameico si immerge una lastrina di rame mentre nella soluzione di solfato di zinco viene immersa una lastrina di zinco. Si sono realizzate quelle che si chiamano semicelle o elettrodi.


Si collega ciascuna lastrina metallica con un filo elettrico. 


Si collega ciascun filo elettrico con i puntali di un voltmetro. Sul display del voltmetro compare 0.00 V perché il dispositivo realizzato non è ancora in grado di erogare energia elettrica,


bisogna realizzare quello che si chiama il PONTE SALINO.
Si deve preparare una soluzione di cloruro di sodio (soluzione elettrolitica), poi si taglia una striscia di carta da filtro e la si immerge nella soluzione elettrolitica che si è  preparata.
Si estrae la strisciolina di carta imbevuta e le due estremità vengono immerse nelle due soluzioni contenute nei due becker a mo' di ponte, una estremità nella soluzione azzurra e l'altra invece nella soluzione incolore,   si è così realizzato il ponte salino che mette in collegamento le due semicelle.



Sul display del volmetro compare il valore della forza elettromotrice generata dalla pila. 



Nella pila la reazione chimica tra il solfato rameico e lo zinco viene realizzata senza che i due reagenti vengano a contatto, si dice che la reazione è eseguita a distanza e solo in questo modo si può produrre energia elettrica!

Se mettiamo a contatto il solfato rameico e lo zinco si ha la reazione chimica non a distanza e quindi non si può produrre energia elettrica




La lastrina di zinco diventa da argentea a nera perché su di essa si forma un deposito di rame che viene prodotto dalla reazione chimica.