Museo di Zoologia dell'Università di Bologna Attività: Strategia e tecniche difensive degli animali 24 Aprile 2012 1E a.s. 2011-12 |
Alle strategie di attacco o di
agguato dei predatori si contrappongono le strategie di difesa sviluppati dalle
potenziali prede.
Queste strategie vanno da una
vera e propria guerra chimica, ad atteggiamenti intimidatori per spaventare
l’aggressore, dal mimetismo al fingersi morti, dal grido di allarme per
avvertire il gruppo alla fuga.
Mimetismo: è quel fenomeno per cui un animale si nasconde alla
vista dei suoi eventuali predatori imitando il più possibile l’ambiente in cui
vive per confondersi con esso, o camuffando il suo aspetto per non farsi
riconoscere.
Atteggiamenti terrifici: molti animali fanno uso di atteggiamenti
terrifici o intimidatori nel tentativo di allontanare un predatore, soprattutto
quando non possiedono armi di difesa. Il calmidosauro australiano è tra gli
animali quello che forse adotta la tecnica più spettacolare, dispiegamento del
colletto, bocca spalancata sbuffi e colpi di coda che fanno parte di una messa
in scena.
Clamidosauro |
Tanatosi: molti animali si fingono morti, questo modo si fingere la
morte si dimostra molto efficace se si considera che molti predatori che non
mangiano carogne li lasciano in pace anche all’odore sgradevole che viene
spesso emesso.
Autotomia: molti animali
distraggono il predatore lasciandogli una parte non vitale del proprio corpo,
per poi sfuggire, ad esempio la stella marina, il granchi e la lucertola
adottano questo tipo di strategia di difesa.
Difesa meccanica naturale: molti animali presentano sul corpo
strutture particolari come spine, aculei (istrice), corna (cervi), gusci
(molluschi), corazze (tartarughe)che possono rappresentare efficaci strumenti
di difesa contro i rischi derivanti da altre specie animali o da altri
individui della stessa specie. Alcuni animali
ad esempio la puzzola si proteggono col fetore emesso da particolari
ghiandole odorifere.
Difesa chimica: alcuni animali si difendono con tentacoli che contengono sostanze urticanti o
addirittura velenose, oppure come il polpo che secerne un liquido scurissimo
che viene scaricato in acqua per confondere il nemico.
Vita di gruppo: alcune specie di animali ad esempio le zebre e gli
struzzi che hanno predatori comuni si riuniscono in gruppi perché ciascuno
contribuisce ad identificare gli eventuali nemici.
Fuga: nella maggioranza degli animali il comportamento di difesa di
fronte al pericolo è immediatamente la fuga